Passione

Aforismi

Stephen Hawking

C'è la battuta macabra secondo cui il motivo per cui nessuna civiltà extraterrestre si è ancora messa in contatto con noi è che le civiltà, quando raggiungono il nostro livello, tendono a distruggersi reciprocamente.
Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi?
Confinare la nostra attenzione alle questioni terrestri significherebbe limitare lo spirito umano.
Einstein creò quasi da solo la relatività generale, e svolse una parte importante nello sviluppo della meccanica quantistica. Il suo pensiero su quest’ultima fu compendiato nella frase: "Dio non gioca a dadi". Tutto sembra indicare però che Dio sia un giocatore inveterato e che non perda occasione di lanciare i dadi.
Einstein sbagliò quando disse: "Dio non gioca a dadi". La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere.
Ho raramente conosciuto un matematico che fosse in grado di ragionare.
Il disordine aumenta col tempo perché noi misuriamo il tempo nella direzione in cui il disordine aumenta.
Il fine ultimo della scienza è quello di fornire una singola teoria in grado di descrivere l'intero universo.
Il nostro non è l’unico universo. Anzi, la teoria predice che un gran numero di universi sia stato creato dal nulla. La loro creazione non richiede l’intervento di un essere soprannaturale o di un dio, in quanto questi molteplici universi derivano in modo naturale dalla legge fisica: sono una predizione della scienza.
Il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, è l'illusione della conoscenza.
Il profondissimo desiderio di conoscenza dell'uomo è una giustificazione sufficiente per il persistere della nostra ricerca. E il nostro obiettivo non è niente di meno di una descrizione completa dell'universo in cui viviamo.
In fisica non importa quale scuola uno abbia frequentato o con chi sia imparentato. Conta quello che uno fa.
L'intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento.
L'intera storia della scienza è stata una graduale presa di coscienza del fatto che gli eventi non accadono in un modo arbitrario, ma che riflettono un certo ordine sottostante, che potrebbe essere o non essere divinamente ispirato.
L'universo non ha un'unica storia, ma tutte le storie possibili, ciascuna con la propria probabilità; e che le nostre osservazioni del suo stato attuale influenzano il suo passato e determinano le sue differenti storie.
L'universo è comprensibile perché è governato da leggi scientifiche; vale a dire che del suo comportamento si possono costruire modelli.
La creazione spontanea è la ragione per cui c’è qualcosa invece di nulla, per cui esiste l’universo, per cui esistiamo noi. Non è necessario appellarsi a Dio per accendere la miccia e mettere in moto l’universo.
La filosofia è morta, non avendo tenuto il passo degli sviluppi più recenti della scienza, e in particolare della fisica. Così sono stati gli scienziati a raccogliere la fiaccola nella nostra ricerca della conoscenza.
La nostra stessa consapevolezza della nostra esistenza impone regole che selezionano, tra tutti i possibili ambienti, soltanto quelli con caratteristiche che consentono la vita.
Le decisioni sono spesso irrazionali o sono basate su un'analisi imperfetta delle conseguenze della scelta. Questa è la ragione per cui il mondo è in uno stato così caotico.
Le leggi della scienza dovrebbero essere le stesse per tutti gli osservatori che si muovono liberamente, a prescindere dalla loro velocità.
Le leggi della scienza non distinguono tra passato e futuro.
Nei tempi antichi, l'ignoranza dei comportamenti della natura induceva i popoli a inventare dei che presiedessero a ogni aspetto della vita umana.
Noi vediamo l'universo come lo vediamo perché esistiamo.
Non vi sono miracoli, né eccezioni alle leggi di natura.
Oggi sappiamo che ogni particella ha un'antiparticella, nell'incontro con la quale può annichilarsi. (Nel caso delle particelle portatrici di forze, le antiparticelle sono identiche con le particelle stesse.) Potrebbero esistere interi antimondi e antipersone composti da antiparticelle. Se però incontri il tuo anti-io non stringergli la mano! Svanireste infatti entrambi in un grande lampo di luce.
Per confinare la nostra attenzione ai fatti terreni si dovrebbe limitare lo spirito umano.
Per milioni di anni il genere umano ha vissuto come gli animali. Poi è accaduto qualcosa che ha liberato la forza della nostra immaginazione. Abbiamo imparato a parlare.
Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l'intelligenza una conseguenza inevitabile dell'evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravvivranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare.
Qualsiasi teoria fisica è sempre provvisoria, nel senso che è solo un'ipotesi: una teoria fisica non può cioè mai venire provata. Per quante volte i risultati di esperimenti siano stati in accordo con una teoria, non si può mai essere sicuri di non ottenere la prossima volta un risultato che la contraddica.
Quando si ha di fronte la possibilità di una morte prematura, ci si rende conto che la vita vale la pena di essere vissuta e che ci sono innumerevoli cose che si vogliono fare.
Se comprendiamo come funziona l'universo, in qualche modo lo controlliamo.
Se ogni stella fosse un granello di sale, un cucchiaino da tè basterebbe per raccogliere tutte le stelle visibili a occhio nudo, ma tutte le stelle dell’universo riempirebbero una sfera di più di 12 chilometri di diametro.
Se perverremo a scoprire una teoria completa, essa dovrebbe essere col tempo comprensibile a tutti nei suoi principi generali, e non solo a pochi scienziati. Noi tutti filosofi, scienziati e gente comune dovremmo allora essere in grado di partecipare alla discussione del problema del perché noi e l'universo esistiamo. Se riusciremo a trovare la risposta a questa domanda, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremmo la mente di Dio.
Servirsi di Dio come di una risposta alla domanda sull’origine delle leggi equivale semplicemente a sostituire un mistero con un altro.
Siamo noi a creare la storia con la nostra osservazione, e non la storia a creare noi.
Una teoria, per essere una buona teoria scientifica, deve soddisfare due richieste: descrivere con precisione una grande classe di osservazioni sulla base di un modello contenente solo qualche elemento arbitrario, e fare predizioni ben definite sui risultati di future osservazioni.
Vicino a singolarità nude potrebbe essere possibile compiere viaggi nel passato. Anche se questa potrebbe essere una bella cosa per gli scrittori di fantascienza, significherebbe però anche che non sarebbe mai sicura la vita di nessuno: qualcuno potrebbe infatti andare nel passato e uccidere tuo padre o tua madre prima che tu fossi concepito!
È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi?
È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha.